Le origini delle Danze Caraibiche- La Bomba e la Plena

Le origini delle Danze Caraibiche –
La Bomba e la Plena.

L’origine della “bomba” non è definita chiaramente ma gli esperti la riconducono circa al 1840 ed era molto popolare nell’isola di Portorico. Era una forma di ballo comandato nelle figure da un “bastonero” che, interagendo con il coro e i tamburi dava indicazioni ai ballerini.
Per quanto riguarda la “plena” la teoria più popolare sulle due origini la vede nascere nel 1920 nella città di Ponce sulla costa di Portorico, con radici nella musica e nelle danze africane poi successivamente influenzate dalla tradizione degli spagnoli e del Marocco e dalla musica delle sale da ballo dell’Europa. La plena viene chiamata anche il “giornale cantato” poiché attraverso le canzoni venivano raccontati eventi politici, tradizioni, o semplici scandali dell’ultimo momento oppure erano semplici canti divertenti senza polemica ma pur sempre una importantissima espressione della comunità.
Per le loro origini e alcune caratteristiche la bomba e la plena spesso vengono fuse nella “bombayplena” che tutti a Puertorico conoscono molto bene, ma nonostante ciò hanno comunque delle differenze ben marcate sia nella forma che nell’importanza della danza, nella struttura del verso e nel suo contenuto.
Anche se nell’ultima parte del 20° secolo questo genere di musica è stato superato da generi più commerciali, negli anni 90 c’è stato un risveglio dello stile grazie a vari artisti tipo Plena Libre o artisti di salsa come Willie Colon che, registrando vari album, non solo reinterpretarono la tradizione di questo stile ma fecero sì che plena potesse rinascere e affermarsi come un importante patrimonio di musica e danza tradizionale .

*i contenuti di questo articolo hanno carattere divulgativo ed informativo.
** i contenuti di questo articolo trovano ispirazione dall’esperienza didattica e professionale dell’autore unitamente ad una selezionata ricerca sitografica e bibliografica.

Del M° Nicola Gelsomino

Le origini del Ballo più amato del momento ” Bachata ” .

La bachata nasce nella Repubblica Dominicana agli inizi del 900 ed era diffusa solo tra le classi sociali più povere che la ballavano per liberarsi dallo stress dei lavori forzati. Nell’ambiente borghese la bachata era spesso disprezzata poiché le canzoni trattavano argomenti tristi (da qui il nome “musica dell’amarezza”) e le movenze tipiche del ballo venivano interpretate come oscene o volgari. Infatti alle origini l’uomo e la donna restavano abbracciati dondolandosi ed effettuando un provocatorio movimento dell’anca al quarto battito musicale.

Per decenni la bachata rimase rimase un ballo delle classi sociali più basse, finché dagli anni 80 subì una rivalutazione grazie ad artisti e stazioni radiofoniche che ne aiutarono la diffusione. Nel frattempo altri compositori diedero vita ad uno stile più evoluto di bachata che ha preso il nome di neobachata. La definitiva consacrazione internazionale però è arrivata con la canzone Obsesion del Gruppo Aventura, grazie ai quali il ballo ha conosciuto una vasta diffusione al di là dei confini dell’America latina.

Oggi esistono due scuole di pensiero sull’interpretazione di questo ballo:la prima, dominicana, prevede una danza più fedele a quella delle origini con poche figure e quasi sempre sul posto; la seconda, europea, prevede una danza ricca di figure che rende il ballo molto più coreografico. To be continued ….

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Del M° Nicola Gelsomino

L’Evoluzione della Salsa

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Alcune teorie sulle origini della Salsa, la vedono come connubio di ritmi preesistenti…quali il Son, il Mambo, la Rumba…
Alla tradizione cubana, in cui l’espressione di questa danza si manifesta nei rituali di corteggiamento e galanteria, si affiancarono nel tempo tradizioni e culture diverse provenienti dall’Europa e dall’America .
Nel tempo alcuni ritmi rimasero caratterizzati da tipiche sonorità africane (Conga, Rumba, Guaguanco’, Yambu’ e Columbia) mentre il Danzòn, fu la prima mescola dei ritmi africani con la contraddanza francese.

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L’ indipendenza cubana e il divieto di suonare i tamburi africani, scaturi’ la nascita di formazioni vocali  (Camos de Clave) e da qui…di testi per le canzoni.
Con l’approdo negli Stati Uniti intorno agli anni ’70, mediante l’interazione con altre culture musicali, questo ritmo evolse in “Salsa metropolitana”, più vicina alla realtà del Barrio, quartiere latino di New York.

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La colonia di Puerto Rico invece, fu più  avvantaggiata grazie alla  presenza di case discografiche americane, attraverso le quali, riuscì a sviluppare ed incrementare questo nuovo ritmo.
La Salsa ebbe poi una diffusione mondiale.. e, al di là dell’origine, delle varie evoluzioni ed influenze… con questo  termine , tutti indicano  un ritmo, la sua contaminazione,  comunicazione e  calore…

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Del M° Nicola Gelsomino

Cha cha cha , la storia di un mambo-rumba che esplode in un successo senza tempo.

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All’inizio del 1900 a Cuba, insieme alla rumba al danzon e al mambo , si sviluppò un nuovo genere musicale che nel 1951 il violinista Enrique Jorrin definì mambo-rumba e che solo due anni dopo fu etichettato come “cha cha cha“. Quella di Jorrin non fu una vera e propria scoperta bensì un’attenta osservazione : i ballerini non eseguivano più la pausa sul battito slow ma continuavano la sequenza coreografica con un triplo chassé .
L’etimologia del termine cha cha cha è riconducibile a due filoni: onomatopeico e strumentale . Nel primo caso si faceva riferimento al suono che producevano le scarpe a contatto con il pavimento durante l’esecuzione del triplo passo e con ciò è possibile pensare a danze effettuate in sale da ballo e non più su terra battuta . Nel secondo caso il termine “cha cha cha” era riferito ad un sonaglio utilizzato per scandire il tempo all’interno di un’orchestra animata da flauti , violini e congas.

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La diffusione del cha cha cha si può definire esplosiva e intramontabile. In America nel 1953 musicisti come Perez Prado, Tito Puente e Xavier Cugat parteciparono attivamente alla divulgazione musicale del cha cha cha, nel 1954 Enrique Jorrin fece lo stesso in Messico attraverso la mediazione di programmi televisivi e radiofonici .

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Contemporaneamente in Europa il nuovo genere musicale trovò terreno fertile riscontrando un notevole successo tra ballerini e musicisti mentre il popolo italiano solo nel 1961 fu conquistato a ritmo di cha cha cha dalla compagna soubrette del grande Xavier Cugat , Abbe Lane , attraverso il piccolo schermo.

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Del M° Nicola Gelsomino


 

TRADIZIONI AFROISPANICHE: INFLUENZE EUROPEE A SVILUPPO MONDIALE

TRADIZIONI AFROISPANICHE: INFLUENZE EUROPEE A SVILUPPO MONDIALE

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Verso la fine del XVIII secolo a Cuba approdarono le navi statunitensi ed europee, evento che segnò la nascita di confluenze culturali e musicali: da un lato la classe borghese portatrice di un concetto di “danza” e “contradanza” tecnicamente sofisticato e dall’altro un meno aristocratico stile afro-ispanico-cubano.
Sull’isola la danza trovò sfogo in numerose sale da ballo tassativamente vietate al popolo cubano il quale decise di crearne delle nuove, luoghi in cui nacque il “danzon“, un ballo costituito da una serie di passi e movimenti amalgamati in chiave satirica, l’esatta parodia delle danze proprie delle classi borghesi.
Il danzon prevedeva un ritmo lento ed era eseguito secondo gli schemi di una base unica: dama e cavaliere passeggiavano l’uno sotto il braccio dell’altro salutando pseudo-elegantemente le coppie presenti in sala investendo uno spazio di ballo delimitato da un quadrato immaginario.
Tra gli strumenti musicali più utilizzati ricordiamo violini, flauti e pailas.
Con il tempo, però, il danzon subì un’evoluzione scandita dalla nascita del cosiddetto “danzonete“: i movimenti rigidi lasciarono spazio ad altri più morbidi e sinuosi in cui la flessione delle gambe favorí una sensualità adattata alle note di una musica definita da un ritmo più incalzante.

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Nel 1950 il danzonete subì un rinnovamento stilistico e musicale generando il “guaracha“. Questo nuovo genere si originò nei bordelli dell’Habana espandendosi fino a Puerto Rico dove fu assorbito dalla tradizione musicale locale. Il guaracha, frutto del danzonete, iniziò a diffondersi a macchia d’olio con una caratteristica esasperazione dei movimenti morbidi del corpo unitamente ad una sempre più evidente flessione delle gambe.

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Figlio del guaracha è il son, un genere musicale costituto da un ritmo continuo che non vede più la coppia ballare in uno spazio definito. Il son è considerato uno dei primi balli di coppia moderni. Nacque a Santiago de Cuba dalla fusione di stili europei (danzon) e danze campestri di fine ‘800. I suoi strumenti erano il tres, bongo, guiro e successivamente la marimbula. Questo nuovo ritmo influenzò talmente profondamente la cultura cubana al punto da contaminare ciò che in seguito verrà definito come mambo, come salsa e come timba (genere musicale più recente che subisce le influenze del jazz, rock’n’roll, disco, funk, hip Hop .

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Nel 1800 la cultura spagnola penetró talmente a fondo le tradizioni cubane che a Santiago de Cuba giunse qualcosa di nuovo: il boleros, prodotto del son e dell’habanera (danza di origini spagnole reinventata a Cuba con un ritmo lento e simile al tango). Il bolero arrivó, quindi, dalla Spagna quasi privo di strumenti a percussione che furono ben introdotti dai musicisti cubani partorendo così un mix di suoni generati da chitarre, battiti di mani (palmeo), claves, maracas e bonghi e raggiungendo il picco della popolarità tra gli anni ’30 e ’60.

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Del M° Nicola Gelsomino