” L’ anello di congiunzione tra la cultura caraibica e la salsa New York Style- Latin Hustle “

Negli anni 70, in Europa e in America, le discoteche erano la forma più popolare di intrattenimento. Nelle discoteche si ballava principalmente danza freestyle e i giovani adulti e gli adolescenti a NYC cominciarono a creare delle gare di ballo nelle più famose discoteche del tempo, come il “Contiki”, il “Footsteps” e il “The red and white”. Qui si incontravano i più bravi ballerini dei quartieri di NYC per scambiarsi informazioni e per competere. Proprio in questi anni una donna presentò un nuovo ” ballo di contatto” con un modulo base a 6 passi e giri singoli a destra e sinistra, che successivamente avrebbe preso il nome di “hustle”.

I giovani si interessarono molto a questa nuova “danza” perché era un ritorno al romanticismo e alla possibilità di conoscere persone. Fino ad allora nelle discoteche latine la “danza a contatto” era sempre stata presente sotto forma di mambo, salsa, cha cha e la musica da discoteca veniva usata solo nelle pause della musica dal vivo. Si penso’, quindi, di includere il “cambio peso” del mambo con la semplice danza dei 6 passi, ed incominciarono ad essere incorporate anche sempre più figure di coppia del mambo, più giri e cambi di mano dando così inizio a quella tipologia di danza chiamata “latin hustle”. Anche se tutto nacque a NY, negli anni successivi si diffuse in tutti gli Stati Uniti, ed in più aumentarono le gare e quindi la ricerca di novità, che sfocio’ nell’introduzione anche di movimenti acrobatici. Nel 1975 circa le discoteche, gli alberghi e le TV introdussero questo nuovo tipo di intrattenimento, assumendo giovani ed innovativi professionisti per le esibizioni e, questa nuova opportunità, stimolo’ i ballerini a cercare nuovi modi per coinvolgere e stupire il pubblico. La danza divenne quindi più veloce e il “& 1 2 3” originale venne eliminato mantenendo solo il “& 3 4 5” per muoversi più rapidamente.
Dopodiché il “& 4 5 6” divenne il “& 1 2 3”, conteggio dell’hustle odierno.

In Italia la maggiore rappresentanza del “latin hustle” è il progetto IHDA ITALIA all’interno della D&G Dance Accademy ssd, nata dalla passione dei maestri Graziano Boggiani e Daniela Trucco che iniziarono a studiare questa disciplina nel 2000 consigliati dal maestro Espen Solberg ch.
Studiano con Stacy Diaz (Escarga latina) che li accompagna nelle scuole di hustle più rinomate di NY, come la Dance Sport di Paul Policoro, per poi studiare con artisti quali il grande Arthe Philips e la famosa Maria Torres.
Nel 2005 presenziano all ‘INTERNATIONAL HUSTLE AND SALSA COMPETITION DI MIAMI 2005 organizzato dal più grande esponente del latin hustle, il maestro Billy Fajardo , come primi ed unici insegnanti di hustle in EUROPA e, di ritorno in Italia, iniziano un piano di sviluppo per esportare il latin hustle in Europa mantenendone intatte le caratteristiche. Le loro coppie di allievi hanno partecipato e vinto varie gare, arrivando nel 2012, a vincere in Italia il titolo di CAMPIONI DEL MONDO AMATORI .
Dal 2015, a seguito della fine della collaborazione con la maestra Trucco, il percorso non si ferma ed oggi continua con la collaborazione della maestra Ilaria Zegna.
Ad oggi sono stati diplomati tanti professionisti italiani ed è stato introdotto anche un nuovo paese verso cui esportare l’hustle: la Spagna.
Anche se il “latin hustle” viene comunemente identificato con la musica disco degli anni 70, è una disciplina in continua evoluzione capace di accogliere nuovi stili musicali più giovani quali ad esempio il pop, l’house e la dance creando nuovi stili che già spopolano in Giappone ed in Cina e che sono in via di sviluppo in tutta Europa.

*i contenuti di questo articolo hanno carattere divulgativo ed informativo.
** i contenuti di questo articolo trovano ispirazione dall’esperienza didattica e professionale dell’autore unitamente ad una selezionata ricerca sitografica e bibliografica.

Del M° Nicola Gelsomino

TRADIZIONI AFROISPANICHE: INFLUENZE EUROPEE A SVILUPPO MONDIALE

TRADIZIONI AFROISPANICHE: INFLUENZE EUROPEE A SVILUPPO MONDIALE

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Verso la fine del XVIII secolo a Cuba approdarono le navi statunitensi ed europee, evento che segnò la nascita di confluenze culturali e musicali: da un lato la classe borghese portatrice di un concetto di “danza” e “contradanza” tecnicamente sofisticato e dall’altro un meno aristocratico stile afro-ispanico-cubano.
Sull’isola la danza trovò sfogo in numerose sale da ballo tassativamente vietate al popolo cubano il quale decise di crearne delle nuove, luoghi in cui nacque il “danzon“, un ballo costituito da una serie di passi e movimenti amalgamati in chiave satirica, l’esatta parodia delle danze proprie delle classi borghesi.
Il danzon prevedeva un ritmo lento ed era eseguito secondo gli schemi di una base unica: dama e cavaliere passeggiavano l’uno sotto il braccio dell’altro salutando pseudo-elegantemente le coppie presenti in sala investendo uno spazio di ballo delimitato da un quadrato immaginario.
Tra gli strumenti musicali più utilizzati ricordiamo violini, flauti e pailas.
Con il tempo, però, il danzon subì un’evoluzione scandita dalla nascita del cosiddetto “danzonete“: i movimenti rigidi lasciarono spazio ad altri più morbidi e sinuosi in cui la flessione delle gambe favorí una sensualità adattata alle note di una musica definita da un ritmo più incalzante.

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Nel 1950 il danzonete subì un rinnovamento stilistico e musicale generando il “guaracha“. Questo nuovo genere si originò nei bordelli dell’Habana espandendosi fino a Puerto Rico dove fu assorbito dalla tradizione musicale locale. Il guaracha, frutto del danzonete, iniziò a diffondersi a macchia d’olio con una caratteristica esasperazione dei movimenti morbidi del corpo unitamente ad una sempre più evidente flessione delle gambe.

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Figlio del guaracha è il son, un genere musicale costituto da un ritmo continuo che non vede più la coppia ballare in uno spazio definito. Il son è considerato uno dei primi balli di coppia moderni. Nacque a Santiago de Cuba dalla fusione di stili europei (danzon) e danze campestri di fine ‘800. I suoi strumenti erano il tres, bongo, guiro e successivamente la marimbula. Questo nuovo ritmo influenzò talmente profondamente la cultura cubana al punto da contaminare ciò che in seguito verrà definito come mambo, come salsa e come timba (genere musicale più recente che subisce le influenze del jazz, rock’n’roll, disco, funk, hip Hop .

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Nel 1800 la cultura spagnola penetró talmente a fondo le tradizioni cubane che a Santiago de Cuba giunse qualcosa di nuovo: il boleros, prodotto del son e dell’habanera (danza di origini spagnole reinventata a Cuba con un ritmo lento e simile al tango). Il bolero arrivó, quindi, dalla Spagna quasi privo di strumenti a percussione che furono ben introdotti dai musicisti cubani partorendo così un mix di suoni generati da chitarre, battiti di mani (palmeo), claves, maracas e bonghi e raggiungendo il picco della popolarità tra gli anni ’30 e ’60.

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Del M° Nicola Gelsomino